
Luigi Rossi
Presentazione
Nasce a Ponte Felcino, nel Perugino.
Pittore Umbro autodidatta per sua affermazione, con sensibilità di visione e tocco notevoli, riesce a trasferire ciò che vede e sente interiormente, direttamente sulle tele. Trascina l’avventore all’interno dei suoi dipinti.
I suoi quadri sono stati esposti in mostre collettive e nelle gallerie di Firenze, Roma, Milano, Perugia, Spoleto, Corciano, Fighille, Spello, Città di Castello, Torgiano, Jesolo, Matera, Ischia, Ascoli, Venezia.
Ricevendo anche premi, tra cui, i più importanti sono:
Primo Premio e Premio della Critica, durante la mostra collettiva “Dolci Paesaggi” … “Accademia la Civetta” a Perugia, Quadro premiato “SPOSALIZIO TRA LA SIGNORINA ROSSANA E IL COMMENDATORE BACIO” istantanea della storia della PERUGINA e dei suoi prodotti.Premio Internazionale Spoleto Menotti Art Festival, con gli artisti internazionali della Baronessa Soares, Quadro premiato “SPOSALIZIO TRA LA SIGNORINA ROSSANA E IL COMMENDATORE BACIO”.
Premio critica mostra collettiva “LA SENSUALITÀ DEL GATTO“ con il quadro “LA CURIOSITÀ DEL GATTO” Spello febbraio 2016.
Primo premio ex aequo alla Biennale d’ Arte di Città di Castello 2017.
Premio internazionale Spoleto Art festival 2021 Spoleto. Con il quadro “TRASIMENO “.
Inoltre ha esposto i quadri in 3 mostre personali.
La prima mostra personale intitolata:
Realismo Surreale, nel Gennaio 2013, presso il centro espositivo “dell’Accademia Nazionale della civetta”.
La seconda mostra personale intitolata:
Paesaggi Umbri, nel settembre 2016, presso il complesso museale San Ansano a Spoleto, curatrice la Baronessa Soares.
La terza mostra personale intitolata :
“TRA SOGNI E REALTÀ”, nell’agosto a Torgiano durante l’evento i VINARELLI.
In occasione del festival dei due mondi, alla fondazione Spoleto Menotti Art Festival, è stato donato il dipinto intitolato:
” 1968 ( Spoleto ) ” tributo all’artista Chtisto e a sua moglie, fondatori della Land Art durante il Festival dei Due Mondi.
Dipinge dal paesaggio alle figure con estrema facilità.
Con il Gruppo Artisti della Baronessa Soares, ha partecipato a Mostre da Strasburgo a Spoleto.
Recensioni
Tra sogno e realtà, le opere del
Maestro Luigi Rossi
Raffinatezza, bellezza, eleganza, ricercatezza.
Questi i tratti distintivi di Luigi Rossi, pittore nativo di Ponte Felcino,
Perugia, dove tuttora vive e crea opere di forte impatto emotivo.
Protagoniste indiscusse sono le calde ed uniche atmosfere della terra umbra, colta nella sua infinita magia e misticismo.
Sono albe e tramonti, campi di papaveri e margherite, casolari abbandonati, che prendono vita sulle tele e vanno incontro agli occhi
dell’osservatore attento.
Rossi, per molti anni, ha lavorato alla Perugina, fiore all’occhiello delle eccellenze umbre, una volta in pensione si è dedicato con passione e profonda abnegazione alla pittura.
Si definisce un artista autodidatta, tuttavia amante della perfezione ha intrapreso il difficile cammino nel mondo dell’arte contemporanea con umiltà, ma anche cercando di apprendere sempre tecniche nuove e diverse, ha frequentato corsi con importanti maestri, per poi sviluppare un suo personale cammino.
Le opere che prendono vita parlano di forti emozioni, che solo un animo sensibile riesce ancora a provare.
Sono musica che si libra nell’aria, spartiti dove le note hanno la forma dei colori.
Casolari abbandonati, mura divelte, dove solo il tempo ha lasciato impresse le sue orme, tornano a nuova vita.
Piccoli e lontani angoli di mondi ormai persi tornano lentamente in superficie.
E’ la vita campestre, la protagonista indiscussa, i contadini che avevano le giornate scandite dalle ore delle stagioni, il duro lavoro di una realtà rurale, figlia di sani principi, di serate vissute davanti al camino, dei racconti degli anziani, di pasti frugali, di una felicità fagocitata dalla tecnologia, dalla società del terzo millennio dove si sono persi i valori ed i sentimenti autentici.
Rossi, novello menestrello, riesce a raccontare, con lucidità e raffinata ricercatezza, storie dal fascino senza tempo, la poesia si erge e la tela diviene libro da leggere con attenzione e meditazione.
Opere in cui si incontrano gioia e dolore, grandi amori e dolci tormenti, è la saudade portoghese, quella nostalgia e malinconia che il maestro sa imprimere in ogni creazione.
Sono meriggi autunnali, cieli tersi o avvolti da mille nuvole, sono alberi spogli, foglie cadute che diventano tappeti dai mille colori, i protagonisti di atmosfere autunnali, dove la natura incanta.
Sono i colori della terra, che spaziano dal marrone, al verde, e poi il giallo, l’arancione, il caldo azzurro quelli che il nostro creativo sapientemente diluisce e poi imprime nei quadri.
Ed è proprio l’autunno la stagione che predilige Rossi, dove si incontrano la fine della calda estate e si aspetta l’arrivo del freddo inverno, le giornate diventano più corte e lunghe sono le notti, si sente l’odore del mosto che bolle nei tini, l’uva che splende all’ultimo sole tra i filari di nobili vigne.
Sono pievi, borghi, paesi campestri le atmosfere surreali e rarefatte che muovono la mano ed entrano nell’anima dell’artista.
Sogno e realtà si incontrano e confondono, in boschi abitati da gnomi, folletti, maghi e fate, anime invisibili che si muovono in galassie surreali e fantastiche.
Rossi ha la rara capacità di saper interpretare e cogliere la bellezza di una natura, mater e meravigliosa in ogni stagione dell’anno.
Tornano alla mente le Bucoliche e le Georgiche di Virgilio, il panteismo di Eraclito, le poesie di Carducci e Leopardi, la Pioggia nel Pineto di dannunziana memoria. “… piove sulle tamerici salmastre ed arse, piove sui pini scagliosi ed irti, …su la favola bella che ieri ti illuse che oggi mi illude o Ermione”.
Un felice incontro di arti che parlano il linguaggio eterno della bellezza, che come affermava Dostoevskij l’unica che salverà il mondo.
Nella sua Ponte Felcino, lontano dal caos, dal rumore dalla vita cittadina, avvolto da rose dagli infiniti colori, prati di lavanda, alberi di ulivi secolari, Rossi ogni giorno con colori e pennelli si mette davanti ai suoi dipinti, meticoloso, perfezionista, molti i mesi che lavora ad un’opera prima di decretarla finita e degna di essere presentata.
Ed è proprio in queste piccole sfumature che risiede la grandezza del nostro creativo che ha compreso quanto l’arte sia figlia di sacrificio, di grande ingegno e richieda una totale dedizione.
Un capitolo a se meritano i paesaggi innevati, altra grande passione di Rossi.
Il candore avvolge il mondo, regna il silenzio, e sotto la bianca coltre la natura dorme aspettando l’arrivo della primavera.
Sono attimi di poesia infiniti, fermati, rubati allo scorrere inesorabile del tempo, sono alberi spogli, dai rami secchi eppure hanno ancora il desiderio di vivere, di raccontare la loro storia.
Varie le tecniche pittoriche che Rossi utilizza, dall’olio all’acrilico, dalla spatola alla raffinatezza del bianco e nero.
Davanti a questi quadri tornano alla mente i lavori di Monet, Manet, la gloriosa scuola degli impressionisti francesi che hanno dato un nuovo corso alla pittura moderna. Ma non mancano i richiami ai maestri umbri, il naif del ternano Orneore Metelli, dello spoletino Tedeschi e dello spellano Norberto.
Un magnifico viaggio attraverso l’arte dove passato e presente si incontrano.
Emozioni senza tempo che toccheranno sempre gli animi di osservatori attenti che sapranno guardare oltre che con gli occhi con la sensibilità dell’anima
Prof. Sonia Terzino
giornalista e critico d’arte
Sposalizio Sig.na Rossana & Comm. Bacio

Trasimeno

La Regata

Agilla – Ninfa del Lago Trasimeno

Nella solitudine dei numeri primi

Intrecci

Miracolo a Parigi

Solitudine

Mille Miglia

1968 (Spoleto – Festival dei Due Mondi)

La Politica

La Forza della Donna

Blue Moon

Curiosità

Colori d’Autunno n° 1

C’era una volta

Bosco incantato

La Brinata

Castello di Petroia

Il Sogno

Riflessi

L’ultima nevicata

La Fiera di una volta
