
Antonietta Micali
Biografia
Antonietta Micali, laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi “La Sapienza di Roma”, ha conseguito dopo la Laurea il Master in Giornalismo Culturale e Comunicazione, un Corso di Perfezionamento di Scrittura e un Corso di Alta Formazione in Scrittura Creativa ed Editing. Impegnata sul versante socio-culturale, si occupa di scrittura da parecchi anni. Organizza convegni ed eventi culturali. Come giornalista scrive per due riviste culturali: Gutenberg dell’Armando Curcio Editore e Meravigliarsi. Ama i libri sin dal momento in cui ha imparato a leggere ed ama scrivere sin dal momento in cui ha iniziato a mettere in fila una sillaba dopo l’altra cogliendo lo stupore dei suoni delle parole. Considera la scrittura un viaggio interiore. Ha pubblicato un saggio sulla vita e le opere del Cardinale Giuseppe Guarino. Con l’Armando Curcio Editore ha pubblicato un libro per ragazzi “Dedalo e Icaro”, con Aletti Editore ha pubblicato una silloge poetica “Mentre eravamo altrove…” con la prefazione di Alessandro Quasimodo, mentre con la casa editrice CTL di Livorno ha pubblicato una raccolta di poesie
“Un ballo alla vita”, un inno alla vita ed alla sua isola di cui sente molto forte il senso di appartenenza. Ha partecipato a svariati concorsi ed ha ricevuto menzioni di merito e menzioni speciali. Ha partecipato: alla Milano Art Gallery, alla Biennale di Milano, a Spoleto Arte, alla Pro Biennale di Venezia aggiudicandosi
prestigiosi premi: Premio Canaletto, alla Biennale delle Canarie il Premio Modigliani, eventi prestigiosi curati dal famoso curatore di grandi eventi Salvo Nugnes. Ha partecipato ed è stata premiata alla Biennale Art Museum di Venezia 2022 e al Gran Prix de la Cote d’Azur affiancando con le sue poesie le opere del noto pittore Athos Faccincani. Ha collaborato al progetto di realizzazione di un’antologia per popoli anglofoni insieme ad alcuni amici autori, aggiudicandosi insieme a loro il riconoscimento dalla commissione cultura GMGA Publishing il premio come MIGLIORE ANTOLOGIA STRANIERA IN CONCORSO edita da CTL Livorno. Ha realizzato altri importanti progetti editoriali ed ha pubblicato in svariate antologie anche estere. Ha intervistato molti autori per l’agenzia editoriale romana TraLeRighe e per il giornale Meravigliarsi la nota attrice Laura Efrikian. Con le sue poesie riesce a dare voce alle opere d’arte, infatti ha in itinere un progetto di poesia e pittura con la nota pittrice Franca Balla, sta per pubblicare un saggio sulla lettura con la casa editrice Erikson, una silloge e un racconto per bambini.
Recentemente ha Vinto il 3° Premio all’Accademia Euromediterranea delle Arti di Messina. Ama ardentemente la vita e la cultura, pensa che bisogna essere volitivi e determinati nel perseguire i propri sogni, inoltre sostiene che la vita ci indica delle strade sempre nuove e sta a noi saper cogliere le sfide con intelligenza e con amore.
Prefazione
a cura di Rita Iacomino
Vorrei iniziare questa breve prefazione con una frase che l’autrice del libro di poesie “UN BALLO ALLA VITA”, ha citato all’inizio della sua silloge, della poetessa, scrittrice, danzatrice Maria Cumani Quasimodo.
… O luna perduta,
e noi perduti
nella luna…
Una grande artista la Cumani, che ha lasciato un segno profondo e indelebile a chi ama l’emozione delle parole, quindi Antonietta Micali, non poteva scegliere di meglio per abbinare la sua passione poetica a una grande artista, ma soprattutto un’immensa donna. L’autrice di questa raccolta, come dice lei stessa nell’introduzione, ha sempre amato sin da piccola l’odore della carta stampata e i turbamenti che derivano dalle parole. Ha iniziato a scrivere molto presto e non ha mai smesso, fino ad avere riconoscimenti importanti in molti concorsi letterari. La caratteristica che la distingue è che tutto l’amore che ha dentro, riesce a trasferirlo per mezzo delle parole sulla carta per poterle trasmetterle ai lettori. Spazia in vari argomenti, ma il filo conduttore delle sue opere è l’amore, dove fa entrare chi legge, che riconosce immediatamente la sua bella anima. Momenti d’ispirazione che fa diventare sogni condivisibili e a farli volare con il senso di libertà a cui tutti anelano.
… accompagna il mio volo
fuori dal bozzolo del bruco…
scrive l’autrice e ci riesce molto bene, nelle descrizioni e nei luoghi, di come riesca con la fantasia a vagare per il deserto, una lontana isola e soprattutto il mare, che appare spesso nel suo poetare. Antonietta Micali ama la musica, non è un caso il titolo del suo libro e da un suo verso, che ho amato subito, rivela uno dei suoi più forti desideri:
Vorrei cibarmi
di sguardi felici,
di sorrisi,
di musica,
di tanghi argentini al tramonto,
di te.
Una poesia breve, ma densa di significati profondi, che racchiude l’amore e la passione per la vita di questa bravissima poetessa.
UN BALLO ALLA VITA
di Antonietta Micali
Genere: Poesia
Recensione a cura di Teresa Laterza
In un periodo in cui la poesia, purtroppo, non ha sempre il giusto spazio e riconoscimento non mancano poeti degni di essere letti, apprezzati, amati: Antonietta Micali ne è un esempio. La poesia è quella via attraverso cui l’anima si connette all’amore universale. Sembra essere dello stesso avviso la nostra autrice che in riferimento alla poesia scrive: «Sono fermamente convinta che la poesia racchiuda in sé tutte le emozioni e le descriva con una forza incredibile, perché la poesia, a mio avviso è letteratura dell’anima e il poeta è una persona che meglio di chiunque riesce a percepire la realtà che lo circonda con una sensibilità quasi esclusiva». Sono svariati i temi trattati nella sua silloge Un ballo alla vita (edita da CTL Livorno, anno di pubblicazione 2020, pagg. 84) ma tutti hanno un unico sfondo e il medesimo filo conduttore: l’amore in generale nelle sue varie sfumature e in particolare per la Sicilia, sua terra natia, dai cangianti colori e dalle mille sfaccettature. È a questa bellissima isola che la Micali sente di appartenere fin dentro le ossa… Appartenere ad un luogo significa sentire la terra, la natura tutta con il susseguirsi delle stagioni, la pioggia, i venti e gli altri elementi che si mescolano all’unisono con quelli dell’anima fino a che quest’ultima diviene la stessa terra che lambisce i piedi, la medesima pioggia che porta la nostalgia, quel vento amico che scompiglia i pensieri, quell’identico mare, tanto amato, in cui lo
sguardo dell’autrice si perde. Ed è percepibile nei versi della scrittrice, fino quasi a toccarlo, il forte legame con la terra che l’ha generata. Il modo di esperire e raccontare della Micali è simile per certi versi a quello narrato dal poeta Pablo Neruda nel suo meraviglioso libro di memorie Confesso che ho vissuto
nel quale ad un certo punto scrive: «… Io non posso vivere che nella mia terra; non posso vivere senza mettere in essa piedi, mani, orecchie, senza sentire la circolazione delle sue acque e delle sue ombre, senza sentire come le mie radici cercano nelle sue zolle le sostanze materne». La Sicilia, così la natura
che la caratterizza, come dichiara la stessa scrittrice nell’introduzione del libro, è dentro di lei. È lei stessa. Sono la stessa cosa. È nelle sue parole, in quello che fa ed in quello che è. Ecco che l’autrice si percepisce sole, mare, cielo della sua terra, cosi come emerge nei versi del componimento Mi vesto di sole: «Mi vesto di sole / mi profumo di mare / cammino sull’onda / in punta di piedi… /». Il legame che la Micali avverte con la natura della sua terra va oltre una semplice similitudine, la sua è piuttosto un’immersione che ci ricorda, non del tutto vagamente, il panismo dannunziano: una percezione profonda del mondo esterno che determina una fusione tra l’elemento naturale e quello più specificatamente umano. L’autrice, infatti, si identifica con gli elementi della natura fondendosi con essi: «Io sono il mare / i miei pensieri / si dissolvono tra le onde / vanno, vengono, / si increspano, / spumeggiano, / s’infrangono, / svaniscono e tornano / mi accarezzano, / mi imprigionano, / mi catturano, /… / Io sono il mare / pronta ad abbracciare, / ad accogliere, / ad amare». (Dalla poesia Io sono il mare).
Piacevole risulta l’uso della rima che non è ripetitiva, ma adagiata al momento giusto. L’uso di essa rafforza l’idea che la poesia si sposi molto con la musica, con la sonorità, con la danza e non è, infatti, un caso la scelta del titolo della silloge che contempla l’idea di armonia, di “equilibrio”, di una visione per la maggior parte gioiosa e anche sensuale della vita. La poesia della Micali non è soltanto armonia, ma anche autentico volo, libertà di esistere, sperimentare, percepire lo scibile fino all’inverosimile; è uno spingersi oltre, con occhi spontanei, con un sentire rinnovato, in quegli orizzonti sconfinati della purezza che consentono all’autrice di godere autenticamente del bello che i suoi sensi le rimandano. Un animo libero, dunque, quello della poetessa che non si lascia imbrigliare né tanto meno vincola… E proprio in riferimento al concetto di libertà su cui si fonda l’amore, molto significativi sono i versi della poesia Voglio essere riva: «Voglio essere riva / Non voglio costringere / nessuno a restare. / Non voglio essere rete, / non voglio trattenere. / Preferisco essere riva / il luogo dove vale sempre la pena di tornare. / Perché non si può imbottigliare il mare, / lo si può solo amare». Altro tema importante sul quale la Micali riflette e fa riflettere è il tempo, più precisamente il tempo sospeso di cui tanto si è parlato nel periodo della quarantena, periodo in cui l’autrice ha composto la silloge. È un tempo che vuole punire l’uomo, sempre di corsa e amante di sé stesso. È quel tempo che prima scorreva e che all’improvviso, fermandosi, ha costretto l’uomo a meditare sul senso e sul significato dell’esistenza… Non mancano suggestivi versi dedicati all’affetto dei propri cari, come nella poesia È arrivata la pioggia nella quale con nostalgia ricorda il padre che da bambina la proteggeva dai pericoli della vita, o quelli commoventi dedicati al fratello scomparso, nella poesia Tu, e ancora quelli dedicati al figlio – nel componimento Quando scrivo di te – e alla madre che l’autrice definisce certezza, rifugio, acqua di fonte che purifica e ristora, un’amica sincera, la stessa vita.
Traspare dai componimenti un animo consapevole, ben forgiato e, attraverso la purezza dei suoi occhi, l’autrice ci invita a guardare e affrontare la vita senza condizionamenti, con la semplicità della gentilezza e dell’amore nei gesti e nelle parole che hanno una loro sacralità: «… Amiamo, amiamo tanto, / noi
stessi, gli altri e il creato. / Pratichiamo la gentilezza / anche con chi ci tratta male / lo indurremo a riflettere… / Cerchiamo di essere umili, / l’umiltà è saggezza. / Viviamo questa vita senza pretese, / perché è un dono a cui dobbiamo / essere grati / … /». (Dalla poesia Gentilezza). Ma chi è Antonietta Micali? È una donna con il mare negli occhi e la vastità dell’anima che porta la poesia tra le dita e nei sorrisi, (parafrasando un suo componimento). Ma è anche quella donna forte: «… Una donna che non chiede / … / che ama in silenzio / ma che scrive parole delicate / che sgorgano dal cuore…». Riemerge in questa poesia il senso dell’orgoglio di appartenere alla sua terra alla quale tanto lei somiglia: «… e come la mia isola, / sono acqua / che lava e rinfranca, / sono aria lieve e tempestosa, / sono fuoco che arde / e travolge l’anima, / sono terra feconda, / profumo di zagara, / ho sapore di miele, / ho dentro la magia della bellezza, / so essere radiosa e accogliente, / so incantare come le sirene. / Sono una donna dell’isola, / e, credetemi, / le donne sicule sono / esseri davvero speciali.» (Dalla poesia Sono una donna forte). Una silloge che è soprattutto un tributo alla Sicilia così come l’hanno raccontata in passato noti scrittori e poeti: «Di fronte m’eri Sicilia, o nuvola di rosa sorta dal mare! E nell’azzurro un monte: l’Etna nevosa. Salve o Sicilia! Ogni aura che qui muove pulsa una cetra od empie una zampogna e canta e passa… Io era giunto dove giunge chi sogna». (Giovanni Pascoli, “Odi e Inni” – L’isola dei poeti, 1906). Concludo con l’Isola dell’autrice: – alcuni versi dedicati al suo tanto amato mare – «Mare, mio immenso amore, / sono un’isola nell’isola, / lambita dalle tue splendide acque». Un ballo alla vita: versi che non hanno nulla da invidiare a quelli dei grandi poeti. Una silloge da gustare lentamente.
Intervista
Come nasce questa raccolta poetica?
Questa raccolta nasce dal desiderio di mettere insieme delle emozioni scaturite in questo periodo così difficile e donarle agli altri, vogliono essere un messaggio d’amore e di speranza. L’importanza delle figure retoriche come la rima nelle poesie… Per me sono molto importanti, riescono ad esprimere meglio cosa voglio dire e danno una grande musicalità al testo. Quale contributo può apportare la poesia alla nostra società, soprattutto, in questo periodo di smarrimento? Credo che la poesia, in questo momento, sia di grande supporto. La poesia fa bene all’anima, è un modo di comunicare più complesso e diretto che arriva dentro di noi e se le parole sono belle procura benessere. I poeti hanno, a mio avviso, un ruolo importante in questo periodo di distanze e di mancanza di affetto, quello di far sentire attraverso la forza delle parole l’emozione di un abbraccio. Come dovrebbe essere una poesia per essere definita tale? La poesia è qualcosa che ho dentro di me, è una ricerca di me stessa. Scrivo poesie perché le parole arrivano e sento la necessità di esternarle, sono loro che comandano me. Per me la poesia racchiude in sé tutte le emozioni e le descrive con una forza incredibile, è letteratura dell’anima. Come si può educare alla poesia partendo dalla scuola primaria? Bisogna educare i bambini all’uso della parola. Non esiste una poesia per bambini, ma esiste la poesia e i vari generi. Uno dei generi amati dai bambini è la filastrocca attraverso la quale il bambino impara il ritmo e le rime. La filastrocca permette al bambino di scoprire coppie di parole per assonanza, quindi arricchisce il bambino di un nuovo strumento conoscitivo e linguistico. Ritiene che sia utile chiedere agli alunni di imparare a memoria le poesie? Credo che prima di impararle a memoria debbano comprenderne la struttura e il significato e poi… va bene anche la memoria. In tanti poeti il mare è un elemento ricorrente. Quale significato ha il suo mare? Il mare per me è un elemento importante, rappresenta i miei stati d’animo, è l’elemento di cui ho più bisogno, rappresenta la libertà, il viaggio, la fuga, la scoperta. Se questa sua silloge fosse un’unica poesia cosa racconterebbe? Racconterebbe chi sono veramente e l’amore viscerale per la mia Sicilia. A proposito del suo libro… Un ballo alla vita è una silloge che amo molto, contiene le mie emozioni, che pur con una sorta di pudore, ho voluto donare a chi legge. Contiene il mio dolore, la mia sofferenza, l’amore per l’uomo che amo e per chi amo, mette in luce la mia essenza, sottolinea l’appartenenza alla mia terra. Evidenzia il tipo di donna che sono e racconta quanta bellezza si cela nella mia anima e nella mia isola, bellezza che dono agli altri con la stessa generosità della mia terra.