Ruben Micieli

Biografia & Recensioni

“… Ruben Micieli è un virtuoso nato…un talento straordinario”, Aquiles Delle Vigne, presso l’Università Mozarteum di Salisburgo. “La sua arte raffinata unita alla sua personalità innegabilmente affascinante costituiscono elementi fortemente promettenti verso una carriera di successo. Indubbiamente, la sua musicalità e calore personale contribuiscono a dare vita alle sue vivide visioni musicali”. Fabio Mastrangelo – Direttore d’orchestra della Moscow Symphony Orchestra. “…è un giovane pianista di eccezionale talento … Sono stato colpito dalla sua naturale musicalità, dalle sue abilità tecniche molto sofisticate e… dalla sua raffinata personalità”. Michel Beroff, Professore Emerito presso il Conservatorio di Parigi. Il Giornale Libertà, sotto la penna del critico Mauro Bardelli: “Originalità e virtuosismo, straordinario il giovane Ruben Micieli…” Pianista, compositore e arrangiatore, direttore d’orchestra, nato a Ragusa nel 1997. All’età di 5 anni inizia a studiare con la Maestra serba Javorka Misic. Dall’età di 9 anni studia con Giovanni Cultrera presso il
Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania conseguendo nell’ottobre 2019 la Laurea Magistrale con 110 e lode, menzione speciale d’onore e futura registrazione da conservare negli archivi come documento di eccellenza. Nel 2018 ha concluso con il massimo dei voti l’Academia Internacional de Musica Aquiles Delle Vigne sotto la guida di Aquiles Delle Vigne. Attualmente si sta perfezionando con Carmelo Pappalardo e presso l’Accademia del Ridotto di Stradella con Andrzej Jasiński. Studia armonia e composizione con il M° Raffaele Lo Presti, professore presso il Conservatorio A. Corelli di Messina. Studia direzione d’orchestra con il Maestro Marco Boni presso
l’Accademia di Imola “Incontri col Maestro” e con il Maestro Michele Marvulli. Si è perfezionato con maestri di fama internazionale quali Michel Beroff, Jörg Demus, Joaquin Achucarro, Alexander Tchaikovsky, Valery Piassetski, Roberto Prosseda, Sergio Perticaroli, Leslie
Howard, Epifanio Comis, Violetta Egorova. Vincitore del 2o premio e del premio speciale come migliore interpretazione della Sonata in Si minore al 9th International Franz Liszt Piano Competition Weimar – Bayreuth 2018 e di più di 40 concorsi internazionali tra cui: Leopold Bellan di Parigi, Mayenne International Piano Competition (Francia), Clamo International Piano Competition di Murcia (Spagna), Premio Venezia etc. È stato vincitore del Premio come migliore Italiano al prestigioso 66° Maria Canals International Piano Competition di Barcelona 2021, del Young Artist Piano Series con Roma Tre Orchestra 2021 e del Premio Pianistico Concerti a Teatro 2021 presso la Villa Marigola di Lerici. Nel 2022 è entrato a far parte degli artisti della Keyboard Charitable Trust di Londra. Ha iniziato l’attività concertistica all’età di 13 anni. Si è esibito in sale da concerto e teatri in giro per l’Europa e Asia tra i quali il Teatro La Fenice di Venezia, Salle Cortôt di Parigi, Weimarhalle (Germania) Recital Hall presso l’HKAPA (Hong Kong), Teatro Municipale di Piacenza, Theatre de Mayenne, Teatro
di Laval in Francia, Teatro Palladium di Roma, etc. Ha suonato con diverse orchestre quali la Staatskapelle Weimar Orchestra, l’Orchestra Arturo Toscanini di Parma, l’Orquestra Filarmonia das Beiras, Orquesta Sinfonica de la Region de Murcia, l’Orchestra Filarmonica di Chernovtsy, Filarmonica di Bacau, RomaTreOrchestra, etc. Ha partecipato a importanti festival quali il Concerts Grand Salon di Zurigo, Milano Piano City, Oeschberghof Classic Piano Festival, Hong Kong Summer Festival, Conciertos en Aguilas, Trecastagni
International Piano Festival etc. Ha inciso un Album per KNS Classical e un Album per A2DV Generation con l’integrale degli studi di
Chopin. Nel 2022 ha pubblicato 3 album con la IMD Music. Ha costituito insieme al violinista Marco Mazzamuto il Duo Brahms.

Non ci restano documenti (lettere, biglietti, dediche) del rapporto che intercorse fra Fryderyk Chopin e Vincenzo Bellini, ma è certo che i due compositori si conobbero, si frequentarono e s’influenzarono reciprocamente. Nella sua recensione alla Sonata per pianoforte in Si bemolle minore op. 35 di Chopin, Robert Schumann ebbe a sottolineare: “…Si sa che Bellini e Chopin, essendo amici, spesso si
comunicavano le loro composizioni e perciò non rimasero senza reciproco influsso.” Sicuramente il compositore polacco e quello siciliano ebbero delle sensibilità soffuse, delicate e malinconiche molto simili, anche perché a dire il vero quando il compositore catanese conobbe Chopin presso il salotto della cantante Lina Freppa a Parigi aveva già composto tutti i suoi capolavori e gli rimaneva da scrivere solamente I Puritani, poiché la morte lo colse prematuramente poco dopo. Pertanto più che d’influssi reciproci veri e propri bisognerebbe parlare di strette affinità creative, emotive e compositive che trovano la loro punta di diamante nelle loro avvincenti arcate melodiche sempre pervase di nostalgica malinconia e struggente tristezza. Giovedì 29 settembre il pianista Ruben Micieli, esibendosi presso la Chiesa di Badia di S. Agata all’interno del Bellini Festival 2022(XIV edizione) diretto dal regista e scenografo Enrico Castiglione, ha voluto proporre un concerto tutto dedicato proprio alle musiche dei due dolenti aedi della musica romantica della prima metà dell’800. Così egli ha eseguito i due Notturni dell’op. 27, entrambi dedicati alla Contessa d’Appony, e la splendida Sonata op. 35 n. 2 in Si bemolle minore nella prima parte, mentre nella seconda ha interpretato tre fantasie su temi belliniani: la Fantasia Brillante op. 48 sull’opera I Puritani di Ignace Xavier Joseph Leybach, la Fantasia Brillante su I Capuleti e i Montecchi op. 50 n. 3 di Ferdinand Beyer e la Fantasia Brillante ancora di Leybach op. 67 sull’opera Norma, ancora di Leybach. Anche in questa esibizione Ruben Micieli ha confermato le sue ottime doti interpretative
avvalendosi di una tecnica brillante ed efficace ma utilizzata sempre al servizio del testo musicale eseguito, non indulgendo mai ad acrobatismi o pretestuosi, messi in atto, come fanno tanti pianisti odierni, per far sfoggio di abilità acrobatiche che nulla hanno a che vedere con la resa piena ed essenziale dell’opera musicale proposta. Il suo misurato e calibrato uso del pedale di risonanza, l’uso attento ed allo stesso tempo disinvolto del rubato, la musicalità estroversa, pregnante e comunicativa, hanno attirato come un magnete i consensi di un pubblico che annovera molte presenze straniere, al punto che l’abile pianista ha dovuto esporre il programma sia in lingua italiana che in lingua inglese. Due i bis con i quali ha risposto ai gratificanti e calorosi applausi ricevuti: Jazz Fantasy on Mozart del compositore turco Fazil Say e la Sonata in Mi maggiore K. 380 di Domenico scarlatti.

Giovanni Pasqualino – 30/9/2022