(pseudonimo di Giacomo Manzoni) — Scultore (Bergamo, 1906).

Già insegnante di scultura nell’Accademia di Belle Arti di Milano, artista delle arti plastiche di grande rilievo, parve ispirarsi in quella che può dirsi la sua prima “maniera”, alla scultura impressionista del celebrato Medardo Rosso, dal quale peraltro in breve si distaccò per seguire proprie espressioni, mai disgiunte, tuttavia, dalla sistematica ricerca di una luminosità espressa dall’evolvere delle forme.

Senza mai ripudiare l’esperienza dei classici, ma avendo di mira il filone delle realizzazioni “tradizionali”, il Manzù ha saputo battere una propria strada, animato e mosso da una sua ispirazione che può definirsi delicata oltreché sensibile, e sorretta da un’ottima cultura di fondo.

I precetti della spazialità e della forma si fondono armonicamente nelle sue opere, creando solitamente effetti di tutta suggestione e di intensa luminosità propriamente materica; elementi, questi, che pure nell’ampia dimensione dell’elaborato, si mantengono costanti, venendo in tal modo a costituire il pregio del suo indiscusso talento. Ne sono esempi classici le porte di varie basiliche, a far capo da quella detta “della Morte” di 5. Pietro, in Roma.