Nicola Di Filippo

Biografia

Nicola DI Filippo (Siano (SA)09-01-1942-Palinuro(SA) 14/03/2021. è stato un pittore Italiano. Fu uno dei più rappresentativi artisti contemporanei, noto per l’uso della tecnica impressionista del pointillisme, rivista in chiave moderna e personale.

Fu membro dell’Accademia Tiberina e dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, cavalieri ospitalieri del gran priorato Russo di Malta e d’europa dal 1991 e divenne nel 2004 Bailiff di Gran croce di grazia magistrale.

Insignito di numerosi titoli ed onoreficenze, è stato vincitore della tavolozza d’Italia 2008 e del Nobel per l’arte conferito dall’Associazione culturale New art promotion nel 2007.

Alcuni suoi dipinti sono esposti in diversi musei e nella sede centrale dei Cavalieri di Malta OSJ presso Malta, La Valletta.

E’ stato fondatore dell’Accademia Universale Antonio Canova di arti lettere e scienze, adoperandosi per la diffusione dell’arte nel mondo e soprattutto nel SUD Italia, fino alla sua scomparsa.

Biografia

Nicola Di Filippo Nacque a Siano(Salerno) il 09/01/1942, è stato un artista autodidatta, proveniente da una famiglia di umili origini e scarsi mezzi. Quarto di 7 figli, all’età di 10 anni iniziò a lavorare come imbianchino e divenne presto fonte di sostentamento per la famiglia.

Nel 1969 sposò Felicia Sacco, giovane cilentana figlia di pescatori e si traferì a Palinuro, in provincia di Salerno.

La perla del Cilento con le sue indubbie bellezze paesaggistiche divenne ben presto fonte di ispirazione per l’intensa attività pittorica del Di Filippo.

Fu inizialmente vicino alla scuola Napoletana e gareggiò, ancora giovane, con artisti come Roberto Carignani e Carmine Adamo, da cui si allontanò quasi subito, così distante com’era dal figuratismo pittorico e paesaggista della scuola Napoletana. Creò uno stile personale, influenzato dalla corrente neo impressionista, coniugò indubbie capacità nel disegno con l’uso cromatico padroneggiante, sovrapponendo alla propria pittura un puntinismo atipico, volto ad esaltare i contrasti cromatici, fu per questo definito dal critico d’arte Alfredo Pasolini, Maestro del colore.

Verso la prima metà degli anni 80 conobbe Aligi Sassu. Il padre del manifesto futurista fu impressionato dell’uso padroneggiante del colore del Di Filippo e dalla sua capacità di rappresentare i tratti più caratteristici dei personaggi dei luoghi che tanto amava, dal vinaio, alla vecchia, al pescatore.

In quel periodo, Così scrisse di lui il giornalista e critico d’arte Aldo Onorati, attratto da una delle tante personali allestite a Palinuro da Di Filippo:

“In uno dei tanti stanzini che costellano la via centrale ad Anello di Palinuro, vedo un uomo attaccare da solo quadri di ogni grandezza: Entro piano piano attratto da un panorama posto sul pavimento ad aspettare il turno di collocazione sulla parete. Me lo guardo: è il capo Spartivento. Ma è realizzato in pittura in uno strano modo: un misto, riuscitissimo, di naturalismo ed impressionismo, di inconscia vibrazione luminosa e freddo geometrismo” e ancora, “i quadri raffiguranti vecchi scuri, le vecchie malinconiche tutte vestite di nero, le barbe giallicce dei contadini spellati dal sole del brullo amaro Cilento, sono come una furia di sorgente che cerca disperatamente il suo letto e la sua foce.”

La maturità artistica

La fase matura dell’attività di Di Filippo fu fortemente influenzata dalla sua profonda fede religiosa: alla tecnica del puntinismo personale, coniugò la capacità di rappresentare il messaggio intimo di profondo contatto con Dio, la cui presenza è rappresentata da elementi ricorrenti: l’occhio che è Dio(o il pittore, questo l’artista lo lascia a libera interpretazione), l’angelo custode il cui soffio dà la vita ed il rapace, foriero spesso di messaggi divini. La rappresentazione della potenza divina passa spesso attraverso la natura, dai luoghi più belli del Cilento, ai fiori, alle farfalle ai posti del cuore e dell’infanzia, ma non dispensa dal dare messaggi sociali: l’opera “La fame nel mondo” fu un manifesto di protesta contro la politica accentratrice della Democrazia Cristiana.

Così scrisse di lui Carmine Manzi : ”e poi c’è un’altra parte della sua pittura, quella più recente, una pittura concettuale, dove il Di Filippo, nonostante continui a fare confessione di essere autodidatta, sviluppa un più vasto ed organico pensiero esistenziale, soffermandosi a considerare i problemi del bene e del male che tormentano la vita dei nostri giorni, l’aspirazione universale di pace che è il problema che maggiormente assilla l’umanità.Tutte queste cose egli tenta di descrivere, collocando al di sopra di ogni visione, come sigillo di autenticità, l’occhio scrutatore di Dio. Ma che poi vuol significare anche il suo occhio, e cioè il suo modo di concepire e di vedere le cose , di dare una soluzione non solo cromatica ma anche metafisica a quei problemi che sovrastano la nostra stessa umana conoscenza”.

Nel 1995 Di Filippo Fonda l’Accademia Universale Antonio Canova di arti lettere e scienze, volta a premiare  gli artisti meritevoli di tutto il mondo e a diffondere il messaggio di cultura e valorizzazione del territorio.

Nel 2001 l’incontro con Roberto Montanari: si instaurò tra i due un rapporto di intensa amicizia ed ammirazione artistica, tanto che nel 2004, l’artista Vicentino divenne direttore Artistico dell’Accademia Antonio Canova e nel 2006 produssero a due mani un’opera emblematica e sintetizzante dell’opera di entrambi “Il girasole e la potenza divina”. L’opera è oggi custodita presso le sale del comune di Siano(Salerno), a cui l’artista la donò in segno del legame indissolubile con la città che gli diede i natali.

https://www.orizzonteitalia.com/it/arte-cultura-spettacolo.12/di-filippo-nicola.382

-Pittori e scultori italiani di importanza europea : quotazioni dei pittori italiani del ‘900

Il Quadrato, autore Giorgio Falossi

Edizioni 1994,1996,1997,1998,2001,2004

-I Grandi Maestri, centro diffusione arte Edizione 2011

-Prima biennale della creatività EA Edizione, 2014