Marchese e Senatore del Regno (Bologna, 1876 —Roma, 1937).
Scienziato e inventore — sì deve a lui l’invenzione e la messa a punto della Radio, che realizzò superando non poche difficoltà, dando prova di grande volontà, determinazione e consapevolezza.
Ventenne appena, alla morte del fisico Hertz si interessò alle esperienze di questi, e da tali cognizioni trasse l’ispirazione per quei suoi lavori sulle onde elettromagnetiche, sulle quali doveva poi impegnarsi per tutta la vita.
Studiata la propagazione di dette onde, egli si impegnò, nella casa paterna di Pontecchio nel Bolognese, sul come “catturarle”. A tale scopo mise in atto esperimenti rudimentali di segnali, dapprima su brevi distanze e in locali chiusi, poi da versante a versante di monte e, in progressione, da terraferma a bastimento in navigazione costiera, e viceversa.
Agevolato in seguito dall’interessamento di W. H. Preece, ingegnere ed elettrotecnico, capo del Sistema telegrafico postale inglese, che aveva intuito il portato pratico dell’invenzione del Marconi, su consiglio anche della madre, (che era irlandese), egli andò a continuare le proprie esperienze in Inghilterra; e qui poté stabilire, nel 1887, un contatto tra la Regina Vittoria, che si trovava in terraferma, col Principe di Galles, in navigazione sul panfilo reale, risultato clamoroso, che giovò molto alla popolarità dell’invenzione e, naturalmente, all’inventore.
A soli 22 armi Marconi poté depositare così il suo primo brevetto; l’anno successivo costituì la “Marconi’s Wireless Telegraph and Signal Company”. In quel tempo si realizzò, grazie al radiotelegrafo il primo salvataggio nella Manica. Nel 1895 fu in America, negli U.S.A., dove eseguì un collegamento pubblico; nel 1901 egli sperimentò la Stazione attraverso l’Atlantico: l’apparato trasmittente, della potenza di 25 Kw., era posto a Poldhu Cove in Cornovaglia, quello ricevente era situato a St. Johns di Terranova. Per mezzo di una cuffia e di un “coherer” il 12 dicembre di quell’anno furono ricevuti i primi SOS attraverso l’Atlantico, e per Marconi furono fama e gloria.
Nel 1909 gli fu attribuito il “Nobel” per la Fisica; qualche anno dopo 706 superstiti del “Titanic” dovevano la loro salvezza alla radio. Anche per questo l’Inghilterra lo creò baronetto, e Vittorio Emanuele III, re d’Italia, lo insigni del titolo di Marchese e lo fece Senatore del regno.